I° Congresso FILCTEM - CGIL Belluno
Limana Lunedì 1 Marzo 2010
MARTEDI' 02 MARZO 2010 - Corriere delle Alpi
di Cristian Arboit
BELLUNO. L’elenco delle imprese in difficoltà è lungo e doloroso. La crisi pressante e forte. E’ nera l’istantanea scattata dalla Filctem-Cgil, che si è riunita per il suo primo congresso provinciale. Confermato il segretario Giuseppe Colferai: «Sono pessimista. Tessile, occhialeria e chimica stanno subendo profondi cambiamenti. Finita la crisi, nulla sarà come prima». Precise accuse sono state rivolte a Confindustria. Del resto, gli esempi sono tutti preoccupanti e di estrema attualità, a cominciare dalla Zadra Vetri di Belluno. E’ di ieri il subentro della nuova gestione e l’attivazione della cassa integrazione per decine di dipendenti: «Una situazione paradossale. Abbiamo dovuto gestire un cambio di proprietà in meno di quindici giorni. Purtroppo questi sono i tempi della finanza», afferma Colferai. Ma la Zadra è solo l’ultimo esempio di una crisi che non dà tregua. E’ recente anche il caso Marcolin, l’azienda dell’occhiale che ha annunciato l’accorpamento dello stabilimento di Vallesella con quello di Longarone. Oggi ci sarà un nuovo confronto, anche se l’azienda non sembra intenzionata a fare passi indietro. «E’ una decisione che deve farci riflettere», afferma il leader della Cgil provinciale Renato Bressan. «Lo stabilimento di Vallesella produceva utili di almeno il tre per cento. La verità è che le aziende vogliono sempre di più». E questo, sembra di capire, con buona pace della responsabilità sociale delle imprese. Per Colferai, questo è uno dei nodi cruciali: «Il ruolo politico degli industriali è mancato. Abituati a continue crescite, si sono ritrovati a gestire la crisi». Da qui l’atteggiamento psicologico, quello di “minimizzare” le singole ristrutturazioni. Altro tema, altra analisi, la tutela del made in Italy: «Occorre intensificare la lotta alle contraffazioni attraverso l’inasprimento delle sanzioni», l’appello di Colferai, che chiede anche un aumento di controlli alle dogane e un presidio “più attento” delle frontiere. Ma i fronti sono molteplici, dalla gestione del secondo anno di cassa alla Marangoni di Feltre - la prima azienda a cedere il passo sul territorio provinciale - ai contratti di solidarietà all’Ideal Standard di Trichiana, modello che è partito proprio ieri dopo tre mesi di trattative. «Adesso deve essere l’azienda a darci maggiori garanzie», chiede Colferai. Viste le premesse, non resta che guardarsi attorno e studiare nuove strategie per un territorio in rapido mutamento. «Dobbiamo rivedere le politiche di sviluppo e farlo seriamente», conclude il segretario riconfermato. Ne è convinto anche Bressan: «Dobbiamo cominciare un confronto vero».