MARTEDI' 22 NOVEMBRE 2011 - FILCTEM CGIL.it
“Dal 2008 ad oggi i settori chimici, tessili, dell'energia e delle manifatture hanno fatto registrare una emorragia di posti di lavoro per oltre 180.000 unità. Ristrutturazioni, riorganizzazioni, riduzioni della domanda sui mercati e conseguente perdita di competitività si sono fatte sentire!”. E' il dato drammatico sottolineato da Alberto Morselli, segretario generale della Filctem-Cgil, aprendo i lavori e Roma (22 novembre) dell'Assemblea nazionale dei 450 quadri e delegati della sua delegazione.
“E la crisi non accenna a diminuire – ha detto il segretario – se, solo per citare il dato del primo semestre 2011, si sono consumate nei nostri settori 148 milioni di ore di cassa integrazione e le diminuzioni tendenziali (settembre 2011) della produzione industriale hanno fatto registrare cifre negative da capogiro: -12,7% nell'industria tessile, abbigliamento, pelli, cuoio e accessori; - 9,3% nella fabbricazione di prodotti chimici.”. Che fare - si è chiesto Morselli - visto che nel nostro paese manca da tempo una politica industriale degna di questo nome e gli investimenti nella ricerca e in innovazione di processo e di prodotto sono una miseria?
Morselli ha messo sul tappeto alcune priorità, indicando dove poter intervenire per accedere a "risorse fresche" utili alla crescita e allo sviluppo (vedi comunicato stampa).
In apertura dei lavori è stata proiettata una video - intervista al prof. Tito Boeri, ordinario di Economia del lavoro presso l'Università "Bocconi", sui temi di più scottante attualità (video). Il dott. Andrea Bianchi, direttore generale per la politica industriale e la competitività del ministero dello Sviluppo Economico, ha prtecipato direttamente all'iniziativa facendo il punto sulle strategie di intervento in atto per tentare di risolvere le innumerevoli crisi aziendali, soffermandosi in particolare modo sulla situazione del progetto "Industria 2015" (video).
Sono seguiti gli interventi di diversi delegati Filctem, in rappresentanza di grandi situazioni di crisi (Sanofi, Sixty, raffineria Venezia, Vinyls, Videocon, Medtronic, E.On., la Esso di Siracusa).
Ha concluso i lavori Fulvio Fammoni, segretario confederale Cgil, il quale ha evidenziato quanto "la condizione del lavoro sia divenuta molto grave, come testimoniato anche dalle delegate e delegati intervenuti: chiusura di imprese, cassa integrazione e disoccupazione, aumento della precarietà, mancanza di politiche industriali e di prospettive in troppi settori e troppe aziende". "I consumi sono fermi - ha proseguito - e di consenguenza la produzione è ferma. Per questo scopo servono risorse che, per entità ed equità, devono chiamare in causa le rendite e i grandi patrimoni, attraverso una patrimoniale strutturale".
Sono queste le priorità con cui - ha concluso Fammoni - ci presenteremo al confronto con il Governo presieduto dal prof. Monti.