MARTEDÌ 20 OTTOBRE 2009 - Corriere delle Alpi
AGORDO. «Una torta realizzata con il contributo di tutti che però viene mangiata soltanto da alcuni». Anche la rappresentanza sindacale Filtea/Cgil della Luxottica di Agordo prende posizione contro la decisione della Giunta provinciale di riservare il Fondo di solidarietà ai residenti in provincia da almeno 5 anni e «preferibilmente italiani». «Esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti di tutti i lavoratori della provincia di Belluno», dice la Filtea/Cgil.
La rappresentanza sindacale della Luxottica dello stabilimento di Agordo prosegue:
«Solidarietà per chi, in questo periodo di crisi economica, ha perso il posto di lavoro, soprattutto solidarietà verso tutti coloro che non sono coperti da nessun tipo di ammortizzatori sociali».
La rappresentanza sindacale agordina Cgil si unisce al coro delle associazioni di categoria e dei politici bellunesi che hanno criticato la decisione della Giunta Bottacin, arrivando, come nel caso dell’ex presidente Sergio Reolon a parlare di «un pericoloso attacco alla democrazia».
«Siamo preoccupati - continua la Filtea Luxottica - per gli effetti che avrà la decisione unilaterale della nuova giunta provinciale, la quale ha modificato drasticamente (in peggio) le procedure di accesso al fondo di solidarietà per chi ha perso il proprio posto di lavoro».
«Tutti i lavoratori - aggiunge il delegato-coordinatore Luigi Dell’Atti - contribuiscono a creare il Fondo e non è giusto che alcuni non possano goderne i benefici. Nello stabilimento Luxottica di Agordo il 33% della Rsu della Cgil è composto da lavoratori extracomunitari e ciò vuol dire che noi stiamo lavorando per l’integrazione. Destinare il Fondo “preferibilmente agli italiani” non va in questa direzione». Anche la decisione di spostare da uno a cinque gli anni di residenza in provincia per accedere al Fondo per Dell’Atti è stata calcolata ad hoc. «Nella Luxottica di Agordo - sostiene - è da tre anni e mezzo che il numero dei lavoratori stranieri si è intensificato, perciò la scelta di Bottacin è stata fatta davvero su misura». In conclusione la Filtea/Cgil auspica «che la Provincia riapra un dialogo costruttivo con tutte le parti sociali, senza preclusioni discriminatorie nei confronti di nessun lavoratore, visto che i denari finanziati nel fondo sono di tutti».