GIOVEDI' 05 NOVEMBRE 2009 - Corriere delle Alpi
BELLUNO. Bene la De Rigo, resiste la Marcolin, nonostante i venti di crisi e la riduzione degli ordinativi. Stesso copione per Luxottica, una delle poche ad utilizzare ancora i contratti a termine, praticamente scomparsi altrove.
E’ ancora delicata invece la situazione alla Safilo, dove si attende la metà del mese, quando la società olandese Hal dovrebbe formalizzare la scalata al gruppo, sostituendo di fatto la famiglia Tabacchi. Nel frattempo, voci insistenti dicono che le ferie natalizie nello stabilimento di Longarone saranno più brevi, così da permettere l’ultimazione di alcune lavorazioni, sintomo che qualcosa si sta muovendo. «Ma non c’è stato alcun aumento di ordinativi», mettono le mani avanti i sindacati, fiduciosi che l’ingresso di Hal porti quella iniezione di liquidità necessaria a rilanciare il gruppo.
E’ questa l’ultima fotografia scattata dai sindacati al comparto simbolo del manifatturiero bellunese, alla vigilia di una stagione di contrattazione dagli esiti tutt’altro che scontati.
E’ ancora delicata invece la situazione alla Safilo, dove si attende la metà del mese, quando la società olandese Hal dovrebbe formalizzare la scalata al gruppo, sostituendo di fatto la famiglia Tabacchi. Nel frattempo, voci insistenti dicono che le ferie natalizie nello stabilimento di Longarone saranno più brevi, così da permettere l’ultimazione di alcune lavorazioni, sintomo che qualcosa si sta muovendo. «Ma non c’è stato alcun aumento di ordinativi», mettono le mani avanti i sindacati, fiduciosi che l’ingresso di Hal porti quella iniezione di liquidità necessaria a rilanciare il gruppo.
E’ questa l’ultima fotografia scattata dai sindacati al comparto simbolo del manifatturiero bellunese, alla vigilia di una stagione di contrattazione dagli esiti tutt’altro che scontati.
Ieri le segreterie sindacali del settore si sono ritrovate per fare il punto della situazione, entrando nel merito della contrattazione del comparto. Ne esce un quadro in chiaroscuro. «Rispetto ad altri rami la crisi nel settore dell’occhiale è meno drammatica», afferma il segretario provinciale della Filtea-Cgil, Giuseppe Colferai.
Certo, la difficile congiuntura ha lasciato a piedi le categorie più fragili: donne, immigrati e ovviamente precari. «I contratti a termine sono quasi scomparsi», rileva Colferai.
Fa eccezione la Luxottica, dove il ricorso al lavoro precario per fare fronte ai picchi della domanda resta ampio. Quanto al contratto collettivo, nodo fondamentale sarà l’inquadramento professionale delle diverse figure.
Attualmente il problema maggiore per le migliaia di addetti al settore consiste nel superare il vecchio sistema basato sui livelli, oggi avulso dalla realtà. «Risale agli anni Settanta», sottolinea Rudy Roffarè della Femaca-Cisl. «L’organizzazione aziendale è cambiata radicalmente. Oggi si va dal primo al sesto livello, poi, nella pratica, si utilizza dal secondo al quarto». A breve alcune aziende bellunesi cominceranno una sperimentazione “virtuale”.
Certo, la difficile congiuntura ha lasciato a piedi le categorie più fragili: donne, immigrati e ovviamente precari. «I contratti a termine sono quasi scomparsi», rileva Colferai.
Fa eccezione la Luxottica, dove il ricorso al lavoro precario per fare fronte ai picchi della domanda resta ampio. Quanto al contratto collettivo, nodo fondamentale sarà l’inquadramento professionale delle diverse figure.
Attualmente il problema maggiore per le migliaia di addetti al settore consiste nel superare il vecchio sistema basato sui livelli, oggi avulso dalla realtà. «Risale agli anni Settanta», sottolinea Rudy Roffarè della Femaca-Cisl. «L’organizzazione aziendale è cambiata radicalmente. Oggi si va dal primo al sesto livello, poi, nella pratica, si utilizza dal secondo al quarto». A breve alcune aziende bellunesi cominceranno una sperimentazione “virtuale”.
Saranno così introdotti nuovi parametri basati sulle capacità professionali del singolo, il suo grado di occuparsi di più attività - spostandosi magari da un reparto all’altro - e la sua esperienza. Criteri che poi dovranno avere un loro peso specifico in busta paga.
«Si tratta di una rivoluzione copernicana», afferma il segretario provinciale della Uilcem Paolo Da Lan, che sottolinea come l’operazione sarà portata avanti con i datori di lavoro, in questo caso l’Anfao. «Inserendo questi nuovi criteri, cambierà il ruolo del sindacato in azienda», prosegue Da Lan. «Le rsu avranno il potere di incidere e dare il loro contributo nell’individuare le figure professionali e determinare le competenze dei singoli lavoratori.
Faranno da contraltare alla parte datoriale». La sperimentazione del nuovo modello partirà in alcune aziende del Bellunese.